2007-01-23

"Zoo" al Sundance Film Festival




Polemiche e scandalo per il documentario che rompe il tabù del sesso tra uomini e animali. Al Sundance Film Festival, la rassegna ideata da Robert Redford, è stato presentato "Zoo" del regista Robinson Devor. Ispirato a una storia vera: nel 2005 un uomo di Seattle, la città dello Stato di Washington dove vive il regista, morì dopo aver fatto sesso con uno stallone arabo.
L'episodio portò alla luce l'esistenza di una comunità di "zoofili" (così si autodefiniscono i protagonisti del documentario) che mise sotto shock la città sul Pacifico. E' un film "elegiaco e stranamente poetico", ha stabilito il critico del Los Angeles Times dopo la proiezione. "Non è per niente esplicito nell'evocazione di un rapporto ricostruito attraverso l'audio e un serie di interviste", ha scritto il quotidiano di Hollywood.

ALTRI FILM SHOCK AL SUNDANCE
Il film di Devor non è il solo che ha provocato scandalo al Sundance. Preceduto da una valanga di polemiche, va in scena "Hound dog", la nuova fatica di Dakota Fanning: la mini-star che in febbraio compirà 13anni, è al centro di una scena di stupro.

Diretto dalla regista Deborah Kampmeier, il film ha provocato accuse di sfruttamento da parte della madre di Dakota, Joy, e della sua agente Cindy Osbrink. Il film non ha ancora un distributore e gli studi di Hollywood che potrebbero assumerne il carico sono stati bersagliati di lettere di gruppi cristiani come quello di Ted Baher, la Christian Television and Film Commission, che ne ha chiesto il boicottaggio per "pedofilia".

Ed è ancora shock al festival per il documentario di Rory Kennedy, una delle figlie di Robert Kennedy, sulle torture di Abu Ghraib. "Fantasmi di Abu Ghraib" è stato applauditissimo da un pubblico di un festival che si è aperto con "Chicago 10" all'insegna dell'opposizione alla guerra in Iraq. Nel documentario la figlia di Robert Kennedy, nata pochi mesi dopo l'assassinio del padre, ha interrogato soldati e testimoni degli abusi a cui nell'autunno-inverno 2003 vennero sottoposti prigionieri di guerra iracheni.

1 commento:

Anonimo ha detto...

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